Tesi di Laurea

Ogni progetto, dovrebbe, quanto più possibile, integrarsi nello scenario al quale è destinato, prendere spunto dalle tradizioni locali, adattarsi all'ambiente che lo circonda pur sfruttando tutte le innovazioni che ne consentano una messa in atto più semplice e duratura, più vivibile...
 
 
Matmata: Architetture fra sottrazioni e poetiche del vuoto
Matmata: villaggio di origine berbera della Tunisia. Situato alle porte del deserto del Sahara caratterizzato da una singolare architettura troglodita. Si presenta come un’ immensa superficie lunare crivellata da giganteschi crateri.
“Architettura della sottrazione” a indicare un involucro che si ottiene sottraendo materia da un volume esistente, sottolineando l’intenzionalità dell’ atto “sottrativo”, allo stesso modo in cui l’architettura costruita in superficie è il risultato di un atto “additivo”, cioe’ di assemblaggio ed aggiunta di materiali lavorati. Nasce scolpendo il paesaggio naturale ed in esso si confonde fino a costituirne parte integrante. Lo spazio definito dal progetto è generato estromettendo il materiale e genera una sequenza complessa e continua di relazioni visive tra interno ed esterno.
Architetture in negativo che vivono di un rapporto stretto con la terra, con la natura, per questo sembrano esprimere, piu’ di altre, un bisogno primordiale.
Il progetto è paradossalmente “discreto”, ovvero non aggressivo nella percezione visivo-cromatica della città ma fortemente caratterizzato dallo scavo nella sabbia, memore dei sistemi autoctoni utilizzati per la protezione dagli agenti atmosferici aggressivi, tipici della zona e nasce da una rivisitazione dell’abitazione tunisina, in particolare dell’ abitazione troglodita di Matmata.
Il complesso museale ipogeo è distribuito su quattro livelli. Al primo piano (quota 0.00 m) si trova il museo composto da una reception, un ristorante, un’area di esposizione permanente ed una temporanea, un museum shop, un planetario e vari servizi ed uffici.
Al secondo livello (4.00 m) ed al terzo livello (8.00 m) si sviluppa l’albergo con le sue venti stanze e differenti servizi come l’internet caffè, la biblioteca e sala lettura, la sala conferenze e il centro salute/fitness.
Nell’ultimo livello (12.00 m) si trovano le due corti sui cui si affacciano tutte le stanze e gli elementi di risalita.
Matmata e’ conosciuta anche e soprattutto perche’ il regista George Lucas l’ha scelta come set per la sua trilogia di “Star wars”, da qui l’idea del museo come spazio per esibire sculture, piccole architetture, video, costumi e tutto’ ciò che è stato fonte di ispirazione. L’edificio museale vuole infatti catturare alcuni aspetti e renderli partecipi al visitatore attraverso le scelte architettoniche e di allestimento.

Centro turistico-ricettivo, Nefta (Tunisia)

Pubblicazione del progetto Centro turistico - ricettivo, Nefta - Tunisia nel catalogo: A. Angelillo (a cura di), Biennale del Paesaggio Mediterraneo, ACMA, Milano, 2008
 
Il progetto si inquadra all'interno dell'attività svolta dal Corso di Architettura del Paesaggio tenuto dal prof. G. Donin nel Laboratorio di Sintesi Finale "Città Mediterranea" nell'a.a. 2003/2004, caso studio "Nefta, città-oasi dello Chott el Jerid". Il suo inserimento in una zona periferica, che accoglie già altre attività ricettive, segna un limite fisico all'espansione attuale della città, con la vocazione di ricucire il tessuto urbano, lì oramai disgregato ed eterogeneo, con l'immensa massa verde della palmeraie, unica fonte di sostentamento per la popolazione.
Il progetto è paradossalmente "discreto", ovvero non aggressivo nella percezione visivo-cromatica della città, ma fortemente caratterizzato dallo scavo nella sabbia, memore dei sistemi autoctoni utilizzati per la protezione dagli agenti atmosferici aggressivi, tipici della zona.
La sua impronta, fortemente e volutamente "artificiale", trae spunto dalle caratteristiche insediative della città islamica attraverso una loro geometrizzazione e reinterpretazione non imitativa.
Obiettivo dell'intervento, che prevede in sé un'eventuale crescita interna, in base alle future esigenze, è lo sviluppo di un diverso turismo culturale volto a valorizzare la città nota per le sue abitazioni in terra cruda dalle ricche decorazioni parietali.
Architetti Francesca Lombardo e Luca Maci
 
 

Concorso Internazionale di progettazione

Progetto di rigenerazione dello spazio aziendale e delle frange di margine per Parco Commerciale Edil Tomarchio.
 
Pubblicazione e 2° Menzione sul sito "Concorso di Idee" del progetto di rigenerazione dello spazio aziendale e delle frange di margine per il parco commerciale Edil Tomarchio. (Catania 2010)

Il percorso di partenariato avviato tra il Comune di Aci Sant'Antonio e l'Azienda Edil Tomarchio S.r.l. si colloca tra le pratiche innovative di buon governo del territorio che prevedono processi di partecipazione e concertazione pubblico-privato trasparenti. Questo approccio consente di immaginare il progetto di rigenerazione dello spazio aziendale e la ridefinizione delle frange urbane di margine. Il sistema relazionale con il tessuto urbano continuerà ad essere garantito dalla circonvallazione esistente da ristrutturare per contenere il nuovo anello di pista ciclabile previsto per una migliore fruibilità anche degli spazi attrezzati (villa comunale, parco agricolo,...) individuati. Il progetto prevede tre corpi di fabbrica: il padiglione delle esposizioni, che si presenta nella sua massima trasparenza (facciata con doppia lastra di vetro di tipo selettivo/basso-emissivo) lungo il rettifilo della circonvallazione tale da coinvolgere con suggestioni di luci e volumi i passanti; il padiglione magazzino-deposito; l'edificio polifunzionale che, con il suo spiccato, ha la funzione di elemento di testata e di ingresso. L'area libera interna, che prende spunto dalla tipica architettura locale dei cortili interni, viene sviluppata e riproposta in chiave di ampio spazio sociale. I tre blocchi funzionali sono collegati da piccoli elementi leggeri e trasparenti, che ne garantiscono un'adeguata integrazione, ottenendo così un organismo architettonico con forti relazioni formali e sostanziali, ma con separazione delle funzioni tra di loro poco compatibili. L'edificio sarà gestito da un avanzato sistema domotico, che governerà gli impianti di illuminazione esterni e interni, l'impianto di climatizzazione, i sistemi di sicurezza antintrusione, i sistemi attivi antincendio, perseguendo gli obiettivi del Risparmio Energetico, del Comfort abitativo e della Sicurezza. È previsto il riuso dell'acqua piovana e la produzione di energia elettrica con l'integrazione di moduli fotovoltaici. Grazie alle tecnologie costruttive scelte e al modello di gestione costruttiva per fasi funzionali, sarà possibile non interrompere l'attività commerciale durante la realizzazione dei lavori. Le analisi dei costi effettuata preliminarmente dimostrano il contenimento all'interno della somma indicata nel bando.

 

progettazione:
Arch. Giuseppe Licciardello, capogruppo
Arch. Francesca Lombardo
Arch. Maurizio Giovanni Imperio
Arch. Maurizio Nicolosi
Ing. Sebastiano Catena
 
 
 

Architettura d'interni

Nella progettazione d'interni e per il relativo arredamento, il professionista può oggi avvalersi di strumenti in grado di permettere una vista quasi immediata del suo progetto applicando i materiali che verranno realmente utilizzati in corso d'opera. L'Architetto può così mostrare l'effetto del suo progetto e delle scelte di colori e materiali impiegati.